Carmelo Nicosia
Presidente
Carmelo Nicosia è nato a Catania nel 1960.
Responsabile del Dipartimento di Tecniche e Storia della Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, tiene regolarmente corsi e seminari su “Progettazione e storia della fotografia contemporanea”, con una specializzazione in Antropologia Visuale, presso fondazioni ed università, italiane e straniere.
Dal 2000 è impegnato in numerosi progetti internazionali, editoriali ed espositivi a carattere socio antropologico, con particolare attenzione ai temi dell’identità, della memoria, dei fenomeni collettivi, al rapporto con la storia.
Dal 2005 ha attivato il progetto Parola-Visioni, con una serie di seminari che analizzano il rapporto tra la fotografia e le discipline contemporanee, progetto indirizzato alla ricostruzione di un periodo storico della fotografia dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Carmelo Nicosia è considerato uno dei maggiori autori della nuova fotografia contemporanea italiana, anello di congiunzione tra la tradizione socio-antropologica e la ricerca dei nuovi media .Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni italiane ed internazionali.
Attualmente le sue sperimentazioni iconografiche sul tema della memoria vengono utilizzate in numerosi seminari internazionali.
Fabrizio Villa
Fabrizio Villa (1964) fotografo e giornalista professionista.
Da oltre 28 anni intreccia testimonianze di eventi legati a disagio sociale, immigrazione e guerre con storie d’attualità, fenomeni naturali, ritratti di protagonisti del nostro tempo. Le sue immagini e i suoi servizi sono pubblicati da giornali italiani e internazionali tra i quali il Corriere della Sera, La Stampa, Panorama, Famiglia Cristiana, Gente, Oggi, Vanity Fair, Der Spiegel. Ha fotografato per conto delle agenzie internazionali: l’Associated Press, Agency France Presse e l’italiana Contrasto.
Scrive per il Corriere della Sera nel supplemento culturale “la Lettura” dove tiene la rubrica di fotografia “Scatti flessibili”.
Nel 2004 ha vinto il premio dell’unione Stampa Cattolica Italiana per un’immagine sull’immigrazione clandestina in Sicilia e nel 2011 il premio internazionale di giornalismo “Maria Grazia Cutuli”.
Molti dei suoi reportage sono diventati mostre.
Giovanni Tomarchio
Giovanissimo ho frequentato a Roma la scuola di cinematografia e televisione.
Al termine degli studi sono rientrato in Sicilia e ho preso parte alla nascita e allo sviluppo dell’emittenza televisiva privata catanese.
Nel 1978 sono stato assunto dalla Rai come operatore di ripresa. Nel 1990 alla qualifica di operatore si aggiunge quella di giornalista, e di inviato speciale. Da diversi anni sono anche redattore.
Presso la Rai di Catania, oltre ad occuparmi del quotidiano lavoro redazionale, seguo con particolare attenzione e interesse l’attività dell’Etna. Ed è proprio in quest’ambito che l’esigenza professionale, ma ancor prima quella personale, di esserci, di osservare e documentare da vicino i fatti, diventa per me soprattutto un grande e irrinunciabile privilegio.
Ho realizzato cinque documentari. Il primo sull’attività eruttiva dell’Etna degli ultimi decenni. Un secondo sull’eruzione del 2001. Il terzo documentario, dal titolo “Trasparenza”, racconta gli episodi eruttivi, e non solo, che hanno caratterizzato la lunga e importante eruzione del 1991-93. Il quarto cortometraggio, dal titolo “La corda spezzata”, documenta l’evento eruttivo del 2002, ma anche le contraddizioni del nostro approccio con il vulcano. L’ultimo, “ L’eruzione perfetta”, realizzato con e per l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, analizza con taglio scientifico gli eventi che hanno caratterizzato l’attività del vulcano nell’ultimo periodo con particolare riferimento all’eruzione del 2002, considerata appunto dagli esperti, per le sue peculiarità scientifiche, un’eruzione perfetta. Naturalmente numerosissimi i servizi per rubriche e telegiornali nei miei quasi 40 anni di Rai. Da qualche mese in pensione.